D’Olympie à Paris
- Categories Attività Culturali, Didattica, Eventi, Mostre, News
- Date 1 Marzo 2024
D'Olympie à Paris. Mostra documentaria
Venerdì 8 marzo, alle ore 18.30, presso la sede dell’Artoteca Alliance in Strada de’ Gironda 22 (Bari), si inaugurerà la mostra documentaria “D’Olympie à Paris”, ideata e prodotta dall’Alliance Française Bari, a cura di Michel Delon (Sorbonne Université Paris) e Michèle Sajous (Università di Bari e presidente Alliance Française Bari) e con il progetto grafico di Mario Brambilla (Art Director).
La mostra, D’Olympie à Paris, organizzata dall’Alliance Française di Bari in occasione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, ripercorre, attraverso dei pannelli documentari, la storia dei Giochi dalla loro creazione nel 776 a.C. fino ai nostri giorni.
La loro memoria perdura nel tempo e si ravviva alla fine dell’Ottocento, quando Pierre de Coubertin, il 23 giugno 1894, nel grande anfiteatro della Sorbonne, lancia la sua proposta di fare rinascere i Giochi Olimpici, ispirandosi alla Grecia antica. Si istituiscono simboli e valori: il motto, i cinque anelli, la bandiera, l’inno, il giuramento e la fiamma olimpica.
I primi Giochi moderni si svolsero ad Atene nel 1896 e a Parigi nel 1900. Si ripetono da allora ogni quattro anni e sono stati annullati solo tre volte – 1916, 1940 et 1944 – a causa delle due Guerre mondiali. Nel corso della pandemia sono stati invece solo rinviati: i Giochi di Tokyo del 2020 si sono svolti nel 2021 in assenza di pubblico.
Nel 1960 ai Giochi Olimpici si sono aggiunti i Giochi Paralimpici, paralleli e solidali con essi.
I Giochi ritmano ormai la storia contemporanea. Vi si riflettono questioni sociali, politiche, economiche, culturali, identitarie, conflitti tra nazioni. Alcune date e alcuni luoghi appaiono particolarmente significativi.
Sono quelli che si è scelto d’illustrare in questo percorso espositivo: sport e propaganda (Berlino 1936), lotta contro il razzismo (Messico 1968), terrorismo (Monaco 1972), sponsor (Coca-Cola, Atlanta 1996), Street art (Londra 2012). Ma si parla anche della solidarietà tra gli sportivi, della grande festa dello sport che i Giochi Olimpici rappresentano e della presenza delle donne (dall’esclusione alla parità
Il progetto grafico
L’identità grafica della mostra, realizzata da Mario Brambilla, è ispirata all’immagine olimpica realizzata per Paris 2024. La tavolozza di colori usa il dorato, il bianco e ovviamente i cinque colori olimpici. Il carattere tipografico variabile di ispirazione Art Deco si adatta a tutti i supporti, sia cartacei che digitali. L’allestimento dei pannelli didattici è costituito da un susseguirsi di archi nei colori olimpici e il disegno dell’arco è elemento strutturante del territorio di Paris 2024.
La collaborazione con il MArTA
Grazie alla preziosa attenzione e disponibilità del Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA e della sua Direttrice Stella Falzone, la mostra è inoltre arricchita dalla presenza di due pannelli documentari che mostrano straordinarie immagini di atleti e di competizioni sportive appartenenti alla collezione museale.
Lottatori, pugili, atleti in corsa, corse in quadriga, lanciatori del peso, giavellottisti, sono alcune delle immagini rappresentate su n vasi e anfore del periodo V e VI secolo a.C.
La giornata internazionale dei diritti delle donne
L’8 marzo, giorno di inaugurazione della mostra, coincide con la Giornata internazionale dei diritti delle donne. Si tratta quindi di un’occasione per rimarcare che i Giochi Olimpici di Parigi 2024 saranno i primi della storia a raggiungere la parità di genere. Al più grande evento sportivo del mondo, 5.250 uomini e 5.250 donne si sfideranno dal 26 luglio all’11 agosto. Inoltre, le autorità locali e il comitato organizzatore di Parigi 2024 si sono impegnati a rinominare gli impianti sportivi con nomi di donne di spicco, affrontando l’attuale disparità che vede solo l’1% degli impianti in Francia intitolati a donne.
Il fondatore dei Giochi Olimpici, Pierre de Coubertin fu sempre contrario alla partecipazione delle donne. Escluse totalmente dei primi Giochi di Atene nel 1896, le donne hanno fatto una timida apparizione a Parigi nel 1900. Soltanto a partire dal 1928, durante i Giochi Olimpici di Amsterdam, la presenza delle donne diventa reale, benché ancora ridotta (appena il 10%), de Coubertin dichiara allora che la loro presenza «costituisce un grande affronto alla grandezza e alla purezza originaria di questa competizione». È sostenuto da una parte della stampa. In un giornale francese del 1928, si poteva leggere: «Delle donne a Olimpia! La tradizione ellenica si rivolta al solo pensiero di una tale eresia. Le donne, a chi la legge di Solone vietava – sotto pena di morte – l’accesso ai luoghi in cui i maschi nudi indulgevano nei loro orgogliosi esercizi»
L’esclusione delle donne si è protratta fino ai Giochi di Monaco del 1972, in cui sono il 14,6%. A partire del 1976, diventano sempre più numerose.
Nel 1996, la Carta olimpica è emendata con riferimento specifico alle donne. Si tratta di «incoraggiare e sostenere la promozione delle donne nello sport, a tutti i livelli e in tutte le strutture, nello scopo di attuare il principio di uguaglianza tra uomini e donne». Nel 2020 sono state modificate anche le regole per la cerimonia di apertura consentendo a un atleta maschio e a un’atleta donna di portare insieme la propria bandiera.
I curatori e il progetto grafico
I curatori:
Michel Delon: Professore emerito di Letteratura Francese dell’Université de Paris – Sorbonne, storico delle idee, è membro dell’Accademia delle Scienze di Torino. I suoi numerosi saggi riguardano particolarmente la letteratura del Secolo dei Lumi ed è considerato uno dei massimi studiosi delle opere di Diderot, Laclos, Sade.
Michèle Sajous: Ordinaria di Letteratura francese, ha insegnato la Lingua francese presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bari. I suoi studi riguardano il Settecento francese, e in particolare la storia dello spettacolo. È presidente dell’Alliance Française dal 2020 e di cui è promotrice ed organizzatrice di numerose iniziative culturali.
Il progetto grafico è stato curato da:
Mario Brambilla: Laureato all’Accademia di Belle Arti di Bari nel 1984 e membro dell’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti, vanta oltre 40 anni di esperienza nel settore della comunicazione e dell’immagine. Nel corso della sua carriera, ha gestito con successo progetti significativi per importanti imprese private e enti pubblici. Attualmente, collabora attivamente con l’Alliance Française di Bari, dove si occupa con passione della cura dell’immagine degli eventi culturali.
Visite didattiche
La mostra è inoltre fortemente adatta per visite didattiche di studenti degli istituti scolastici del territorio e che studiano il francese.
L’Alliance Française di Bari pertanto organizza delle visite didattiche guidate, gratuite e su prenotazione, rivolte agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio. La durata di ogni visita sarà di un’ora per classe, in orario mattutino, e per un massimo di 25 studenti
Le visite avranno un approccio metodologico interattivo e ludico, prevedendo la partecipazione attiva degli studenti che risponderanno a domande scritte e orali, ascoltando in lingua francese le spiegazioni e visualizzando video. Alla fine di ogni visita, gli elaborati degli alunni saranno inviati via mail ai docenti con le correzioni per un eventuale approfondimento in classe.
Per informazioni e richieste di visita, scrivere a didattica@afbari.it.
Giorni e orari di accesso alla mostra
La mostra documentaria sarà visitabile dal 8 marzo al 5 maggio 2024.
Dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.00.
Ingresso gratuito.
Media
Comunicato stampa e immagini della mostra – DOWNLOAD
Informazioni
Ufficio stampa Alliance Française Bari
eventi@afbari.it | www.alliancefrba.it
Tel. +39.080.5210017 | Whatsapp: +39.080.5210017
L’Associazione Culturale Italo Francese - Alliance Française di Bari è stata fondata nel 1955 con la missione di attuare qualsiasi iniziativa intesa a incrementare la migliore reciproca conoscenza e la maggiore cordiale amicizia fra le due nazioni, favorendo, in particolar modo, i rapporti culturali tra l’Italia meridionale e la Francia sotto tutti gli aspetti: linguistico, letterario, scientifico, storico, giuridico, economico, artistico.