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« Le sacrifice des enfants de l’Orient »

_ Giovedì 6 dicembre 2012, ore 18.00

 Opération Moïse, 2007 – 95 min.

di Radu Mihaileanu

L’Operazione Mosè e la storia dei Falasha. Nel 1984 migliaia di africani di 26 paesi diversi, costretti dalla carestia, abbandonano la loro terra per rifugiarsi in alcuni campi profughi del Sudan. Tra essi ci sono anche i falasha, gli ebrei neri. Israele e Stati Uniti con la cosiddetta Operazione Mosè li salvano dalla fame e dalla violenza riconducendoli in Terra Santa come legittimi discendenti del popolo ebreo.

Giovedì 13 dicembre 2012, ore 18.00

 Persepolis, 2007 – 95 min.

di: Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud

con: Iggy Pop, Gena Rowlands, Chiara Mastroianni

Teheran, 1978: Marjane, otto anni, sogna di essere un profeta che salverà il mondo. Educata da genitori molto moderni e particolarmente legata a sua nonna, segue con trepidazione gli avvenimenti che porteranno alla Rivoluzione e provocheranno la caduta dello Scià. Con l’instaurazione della Repubblica islamica inizia il periodo dei “pasdaran” che controllano i comportamenti e i costumi dei cittadini. Marjane, che deve portare il velo, diventa rivoluzionaria.
La guerra contro l’Iraq provoca bombardamenti, privazioni e la sparizione di parenti. La repressione interna diventa ogni giorno più dura e i genitori di Marjane decidono di mandarla a studiare in Austria per proteggerla.

Giovedì 20 dicembre 2012 ore 18.00

 Paradise Now, 1993 – 103 min.

di: Hany Abu-Assad

con: Kais Nashef, Ali Suliman, Lubna Azabal, Amer Hlehel

Storia di un terrorista palestinese di Nablus che deve compiere la sua missione suicida a Tel Aviv. Il ritratto che emerge è quello di un uomo che sceglie di dare la vita per i suoi ideali e per il suo popolo. Rinuncia all’amore che sta nascendo con la bella Lubnza Azabal (Exils) e all’affetto della sua famiglia per continuare la resistenza all’occupazione e per riscattarsi dall’onta di avere avuto un padre che ha collaborato con gli israeliani. La narrazione del palestinese Hany Abu-Assad è avvincente e racconta le ultime 48 ore del kamikaze Said e del suo amico Khaled, nella loro “missione santa” verso la morte: i riti della preparazione fisica e spirituale al passaggio, la foto da guerriero che verrà poi affissa in città, il video per i fedeli e i famigliari.
Un film significativo che spiega, senza giudizi e senza retorica, il punto di vista di un martire omicida.